Giovanni Planerio Quinziano
Breve descrizione della patria (1584)
a cura di Tommaso Casanova,
(‘I Quaderni del Castello’ 1), Quinzano d’Oglio, GAFO-Quinzano - Biblioteca Comunale di Quinzano d’Oglio, 1991, pp. 68
Nel corso delle nostre ricerche d’archivio e di biblioteca, ci è capitato d’imbatterci nella non esigua produzione a stampa del medico quinzanese Giovanni Planerio Quinziano (1509-1600), che comprende parecchi titoli soprattutto di argomento strettamente medico, ma che non disdegna qualche sconfinamento in materie più genericamente scientifiche e letterarie, non lontane peraltro dagli orizzonti culturali della formazione umanistica ricevuta in gioventù dal fortunato professionista.
Tra le numerose pubblicazioni, tutte rigorosamente in buon latino rinascimentale come si addiceva nei secoli passati a studi di carattere tecnico, si distingue in particolare per il suo interesse storico l’opuscolo dal titolo che in italiano suona “Breve descrizione della sua Patria ed elenco dei Personaggi Illustri di quella Patria, in cui si discorre dell’immortalità dell’anima”, dove la patria nominata è evidentemente Quinzano.
Se non la prima trattazione del genere in assoluto, è certamente la prima opera su Quinzano e sui quinzanesi che abbia avuto l’onore delle stampe. Ad essa attinsero abbondantemente gli scrittori successivi, specialmente il Pizzoni nella sua Historia di Quinzano del 1640; il Nember la consultò per stendere gli appunti sui personaggi quinzanesi (pubblicati da Guerrini nel 1934) e naturalmente per la biografia del Planerio; ma dopo Nember sembra che l’ostacolo della lingua latina ne abbia tenuto a distanza quanti si sono occupati in vario modo delle vicende del nostro borgo.
Ci è sembrato significativo inaugurare il nostro lavoro di divulgazione proponendo la traduzione pressoché integrale di quest’operetta, piena di ammirazione e di affetto per la terra d’origine, che rappresentò al suo tempo un precoce segno di interesse concreto per Quinzano e il suo ambiente sociale e culturale da parte di un cittadino dalla carriera internazionale, desideroso di illustrare i fasti del suo paese agli occhi dei patroni stranieri.
La complessa e ricca personalità dell’autore cinquecentesco meritava, però, qualche puntualizzazione, se non altro perché conoscere colui che scrive illumina il senso dello scritto: a questo scopo abbiamo attinto alla documentata ricerca che su di lui pubblicò oltre due secoli or sono Giuseppe Nember, in margine alla biografia più estesa e completa di un altro celebre quinzanese del Rinascimento: Giovanni Francesco Quinziano Stoa.
Infine, dal momento che è riemerso tra le carte polverose degli archivi notarili anche il testamento dettato dal Planerio nel 1596, l’abbiamo tradotto e aggiunto in appendice, a completare il ritratto di un uomo tutto dedito alla professione ed alla cultura, agli affetti familiari, alle amicizie intellettuali ed alla fede religiosa, nello spirito genuino della Controriforma intimamente vissuta.
(dall'introduzione del quaderno)