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- Pubblicato: 28 Luglio 2010
- Ultima modifica: 08 Febbraio 2016
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CAPELLO Giovanni (19.12.1629-14.04.1712), arciprete di Quinzano.
Gandino Giovanni, Alveario Cronologico, ms, primi decenni sec. XVIII, (proprietà fam. Gandaglia, Quinzano d’Oglio), pp. 355-359. (Cfr. Giardino, pp. 142-147).
Edizione: Casanova, 1997.03, p. 10.
Trascr.: tcas (liv. 2).
1658. Giovanni Capello[1] da Pontoglio Dottor di Sacra Teologia {Nodaro Apostolico}i, Arcipr<e>te di Quinzano Vicario Foraneo et Essaminator Sinodale Savio del Clero.
Trà gli Arcipreti più rinomati della grande Diocese Bresciana, e piú poi di questa Patria devesi annoverare Giovani Capello, havendo con l’intemerate azioni della sua condotta, e magisteri sour’ogn’Altro beneficato,[2] quest’Anime questa Chiesa questa Patria, e de Titoli, e d’Honori, se medemo fregiato. Sortì Questi ì suoi’ Natali in Pontoglio alli 19 Xbre Hore 16 in Mercordí dell’Anno 1629 dalli Giugali[3] {Giacomo Capello e Cattarina Savolda, della Terra di Chiari,}[4] et é da dirsi che fosse in tempo, che le più Gioviali Stelle con propizij aspetti ben riguardassero[5] non meno il Lui Nascimento che l’Asendente di questa Patria; Poiché nato col gienio al sapere e Clericare, l’uno e l’altro con gli studij, in Brescia, et in Milano coltivati divenne’ Prete, e nel Colegio di Brera, adornò l’Animo suo alli 7 di Luglio dell’Anno 1655 con la Laurea Dottorale di Sacra Teologia, e [356] Della Dignità di Notaio Apostolico e dal Eminentissimo Cardinale Pietro Ottoboni Vescovo di Brescia che esaltato al Ponteficato si chiamò Alessandro Ottavo, ordinato sacerdote, ne Celebrò la sua prima messa nella 2da Domenica del Mese d’ottobre dell’Anno medemo 1655, Portandosi poi nella Terra di Travagliato alla Cura di quell’Anime hebbe’ fra tanto Largo il campo in alcuni concorsi a Benefizij all’hora vacanti, di poter dare il Saggio de suoi speciosi Talenti, riportandone il merito ben sí delli Voti tutti ma non quello della Collazione, come dalla Divina Prouidenza a Quello di Quinzano riserbato. Come poi alli 26 di Luglio dell’Anno 1658 con preferenza d’altri riguardevoli Sogietti dalla medema Eminenza, ne conseguì lo Grado, qui poi portandosi alli 25 del seguente mese di 9bre e giorno della Gloriosa Vergine e Martire Santa Catterina: Ove in quei Tempi, trovandosi non meno li Beni, che li Casamenti del Benefizio mal’andati, quelli quasi incolti, e questi per dirocare: la Chiesa Parocochiale [!] d’una sola Nave con Sacristia poco capaci[6] e convenienti al bisogno: e la Terra d’abusi e dissenzioni[7] non poco intralciata, potè con le vigilanze e diligenze del suo Zelo ben’adempier’alle parti non meno di perito Maestro, che di bon eclesiastico e vigilante Pastore; cosí che hebbe il piacere di poter vedere e godere ancora[8] l’erezione della Nave uerso mezo giorno alla Sinistra della Chiesa l’Anno 1669 e nel Anno 1671 anco quella verso Tremontana[9], con apresso lo stabilimento della Sacristia Nova nell’Anno[10] 1682, Il tutto alzato a spese Publiche, Legati et Elemosine racolte contribuendone egli[11] generose somme: nella quale l’Anno ...[12] vi pose’ un nobile e vago Banco per[13] conserva de’ paramenti per uso suo e de Curati: Il deposito alle Reliquie de Marteri posto l’Anno 1682. Il posto delli gradini di marmo [357] ad honore del Altare Magiore: La Pala effigiata in Pitura di Santo {Francesco}i Xaverio fatta con il dono del provento del suo[14] Quadragesimale qui fatto dal Padre Pauolo Andrea Gariglio Gesuita, celebre Predicatore l’Anno ...[15]: e la Statua della Madona del Rosario posta nella Chiesa di Santo Rocco, al suo Altare l’Anno 1673:
Hebbe’ pure anco le {speciose}i consolazioni[16] d’havere in Casa sua la Persona del Gardinale Ottoboni Vescovo di Brescia per la[17] Visita Pastorale di Quinzano fatta l’Anno 1663 e nel Anno 1669 quella di Mon Signor Marino Giovani Zorzi Vescouo di Santa[18] Memoria: {E poi nel 1676 del Padre Paulo Segneri della Compagnia di Gesù Missionario per otto dì}[19]. come anco nel Anno 1677 alli 20 d’8bre quella di Mon Signor Don Bartolameo Vescovo Gradenigo dal Qualle nel suo Sinodo fu con Lui sommo honore e Gloria di questa Patria creato Essaminatore Sinodale alli 30 d’Aprile dell’Anno 1684 apresso il qualle come delli altri Prelati Vescovi Antecessori[20] era in stima e Concetto a niun altro Secondo; et é molto notabile la’ Lode, che[21] sovr’ogn’altro si deve alla sua Teologia Morale, che sempre le definizioni de Casi in[22] queste Congrege da lui datte, sempre siano dalli Penitencieri episcopali[23], state aprobatte e senza veruna hesitanza ammesse. {ma magiore é quella si deve al suo zelante discorso dall’Altare, come di maggior frutto di quello che il quadragesimale intiero[24] di qualunque Predicatore riportar possa.}[25]
[26] Egli é di Maestosa e venerabile presenza ben complesso di Facia tonda, di carnagione al quanto morbida {e}i colore olivastro[27] d’occhio nero, e sguardo fisso con serietà al quanto al severo tendente e di conversazione souave[28].
Et hactenus de Archipręsbyteris Quinziani breviter[29] scripta suficiant[30] Iovani[31] autem Capello Sacrę Theologie Doctori Apostolico Notario: examinatori Sinodali: Vicario Foraneo et Archipręsbytero Quinzani Iacobo et Cattharinę Parentibus Senio confectis: Fratri Cyrillo ordinis Capuzinorum[32]: Fratri Bernardino Fratri Ioanni Baptistę [358] ordinis Carmelitarum: et Fratri Archangello Minorum Conuentualium {Sacerdotibus}[33] Fratribus {ortu’ minoribus}i Sacre Teologie Doctoribus SVP.ERS.TITI. Ille a Quo cuncta Bona procedunt, tanquam Soli prę aliis splendenti felicem Eclipticam producere nec non
Alpha... my... et omega...
Agathon... mython... cę crasithon
Elargiri Dignetur
Iovanes Gandinus Quintiani ex Sacro Patavino
Colegio Medicus Monumenta Posuit:
Scribente Alovisio Cerattello Casteleonensi
Die Festo Sancti Iovanis Apostoli et
Evangelistę[34] Anno a Nativitate Domini 1702
[35] Ha il medesimo Mon Signor Arciprete Capello hauta la consolazione di godere l’Eminentissimo Signor Gardinale Don Marco Delfino Vescovo di Brescia nella sua Visita Pastorale qui seguita alli 3 di 9bre hore 2 di Notte seguente dell’anno 1703, e da qui partito alli 5 del lunedí seguente nella matina alle hore 15:
Nell’Anno poi 1712 in tempo, che sperava d’esser hospite dell’Eminentissimo Don Giovanni Cardinale Badovaro Vescovo di Brescia, fù circa le hore sette della notte antecedente in[36] martedì 12 Aprile colpito sopra la Lingua in specie d’accidente Appopletico, che alle 2 hore della notte seguente gli replicò con maggiore impeto, e cresciutogli la dificolta del respiro con stertore, che gli durò tutto il mercordì, sin alla matina del Giovedì, e calando à poco à poco, con il respiro il polso, e lo stertore, hà convenuto soccombere alle hore 21 di questo giorno di Giovedì 14 Aprile, rendendo l’Anima al Creatore prezenti questi Parochi, e multi Religiosi Sace<r>doti di questa Terra [359] Munita di tutti li Sacramenti, e Beneditioni spirituali per godere in Cielo gli premii eterni della sua buona condotta. in ettà d’Anni 82, mesi 3 giorni 26, hore 5, e goduto il Benefitio per Anni 54, lasciando dopo sé à questo Popolo, et à chi il conobbe, e particolarmente apresso Prelati, e Persone titolate, e più che mai poi’ apresso Poveri desiderio di se stesso, e concetto d’ottimo, e vero Arciprete, venendo da’ Letterati, e Cavaglieri nominato per Antonomasia l’Arciprete delli Arcipreti, e dalli Poveri nominato come Loro Padre[37], et Esso, e questa sua Casa erano simili, come à Santo Gioanni Grisostomo, e suo Palazzo per essere sempre stato pronto, e la Sua Casa sempre aperta alli bisogni de Poveri, e dar consiglii alli Parochiani non solo, mà ad altri esteri ancora, e in fatti quasi d’ogn’hora è stato osservato essere alla Sua Casa, e poveri, e Gente d’ogni sesso, e condizione per avere da’ Eesso [!] medesimo chi Elemosine e chi Consiglii, e ciò essere praticato tanto in tempo di Sua sanità che in tempo ancho’ d’infermità di Gotta etc.[38]
[1] Ed. Casanova, 1997.03. Cfr. Giardino, pp. 142-47. [2] Segue «e», cancellato. [3] Segue «Giacommo», cancellato. [4] Scritto in un secondo tempo nello spazio lasciato libero. [5] «ero» corretto da altra desinenza. [6] Corretto da «capace». [7] Corretto da «sedizioni». [8] Segue «la», cancellato. [9] «em» nell’interlinea, in sostituzione di altri segni cancellati. [10] Segue altra data cancellata. [11] Segue «in», cancellato. [12] Spazio bianco nel ms. Giardino, p. 144: «1696». [13] Segue «uso e», cancellato. [14] Giardino, p. 144, scrive «suo», ma poi lo cancella. [15] Spazio bianco nel ms. Giardino, p. 144: «1682». [16] Corretto da «la... consolazione». [17] Segue «Vis», cancellato. [18] Giardino, p. 145: «F.». [19] Nel margine sin, di traverso. Giardino, p. 145: «con il Padre Giouan Piero Pinamonti, e Padre Francesco Pedratti della medesima Compagnia»; manca «per otto dì». [20] La «c» corretta da «s», o «x». [21] Segue «sopr», cancellato. [22] Giardino, p. 145: «di». [23] Corretto da «episcopale». [24] Giardino, p. 145, omette «intiero». [25] Scritto successivamente nello spazio tra i due capoversi. [26] Questa descrizione fisica in Giardino, p. 147, è posta alla conclusione della biografia. [27] Nell’interlinea: «oliaus», cancellato. [28] Giardino, p. 147, aggiunge «con la quale godeua di souente onorarne la nostra Casa», e conclude così la trattazione, non facendo seguire l’epigrafe latina (né ovviamente la data della compilazione). [29] Segue «sprt», cancellato. [30] «ci» aggiunta nell’interlinea. [31] Segue «Aute», cancellato. [32] Segue «Sacedorti», cancellato. [33] Aggiunto posteriormente. [34] 27 dicembre. [35] Il capoverso che segue è scritto dalla stessa mano, ma in un momento successivo. [36] Segue «madi», cancellato. [37] Giardino, p. 146: «da’ quelli Antonomasticamente per Arciprete degl’Arcipreti, e da’ questi suo Padre nominato». [38] Giardino, p. 146: «e ueramente conuiene per ultimo dire Lui’ esser stato un immitatore di Santo Giouanni Grisostono, col tenere in ogni tempo (anco d’infermità) apperta la porta per dar udienza ad ogni sorta di persone con consiglio, ed elemosine etc.»