PIZZONI Paolo († 17.04.1601).

Gandino Giovanni, Alveario Cronologico, ms, primi decenni sec. XVIII, archivio fam. Gandaglia (Quinzano d’Oglio), pp. 270-271.

Edizione: Casanova, 1994, pp. xi, xiii (riprod. fotogr. p. xii).

Trascr.: tcas (liv. 2)


 

Della[1] Famiglia Pizzoni[2] Nel Bresciano

La Nobile Famiglia Pizzoni dallo Stemma di due Pizzoni, che bevono in una Fontana di marmo artificialmente in Campo d’Aria rissorgente prende il Cognome, e la lei Origine dalla Città di Lodi, Ove ancora per soggietti[3] nell’arme, Lettere, e Virtù con distinto Lustro si conserva, e con il suo volo, (passati li Fiumi {adda}i Pò, ed Olio) ha anche qui nel Bresciano fatto un nido, da’ che copiosi naquero parti à loro Maggiori uniformi, e che molto con sue Nobile, Generose, e virtuose attioni non meno se stessi, che le loro Patrie fregiorno; E quelli che di qua passorno presero le sue habitatione, prima in Virola Alghise, e poi in Quinzano, ove apare che Paulo Figlio di Gieronimo, e di Madalena Loda {sua moglie}i fosse il primo, che quivi si Piantasse Homo ne maneggi di comendata prudenza, e di Costumi pij, ed’ eleganti ben adorno. Fu quello, che col proprio eresse {l’Altare}[4] Nella Chiesa di Santa Maria del Convento delli Padri di Quinzano, con la palla effigiata del Crocifisso sopra cui in un angolo della medema Appare anco la lui Effigie in atto orante con la soscritione del lui nome, dell’anno dell’eretione[5] «Iussu’ Pauli Pizzoni 1602. Camillus Peregrinus Fecit

Hebbe vari Frattelli, fra quali Letantio Prette Sacerdote, e Dottor delle Leggi di cui in Casa nostra in Brescia si gode il ritratto; ed’ Ottauiano, che s’amogliò con Agostina Spalenza della Famiglia, che per anco si conserva in Virola Algise, ed’ in Farfengo, Colà delli spalenzi detti del Confortino, et in questo delli Orsi novi, e Farfengo, quali tutti con le loro attioni honorate à gran passi si portano alla Nobiltà. Hebbe in Moglie Vittoria Toscana Donna Saggia, ed’ Adorna del Leggere ben scrivere, e parlar corispondente al Cognome, Come dell’altre virtù, al sesso spetanti di modo, che la sua Casa era fatta Congresso de più nobili spiriti di queste Gentildone le più riguardevoli di questo Castello, ed’ il suo Habitato di bel novo se lo fece[6] {anesso}i alla porta del[7] del [!] Castello che guarda verso mercato. ed’ in facia alla Casa Publica. Fatalmente morse Alli 17 Aprile 1601[8], lasciando dopo sé Sor Madalena, Sor Vittoria Monache. Vetoria maritanta [!] con [271] Cesare Pea, e Marta Con Antonio Zerlino, il quale da questa <ha> havuti Affra[9] Demessa del Consortio di Queste Demesse, e Giovan Battista Prette della Congregatione di Santo Filipo Neri, Dottore di Leggi, e di Sacra Teologia, trovandosi come Privo de Figli, risolse con la Moglie d’unanime, e concorde sentimento Lei Monacarsi, e Lui vestirsi dell’Habito della tanto stretta Religione de Certosini, e cosí Conseguentemente bene terminar la casa sua Zerlini; Com’anco Giovan Battista, Giovan Maria, Agostino, e Giovanni.

 

 

[1] Segue «Nobile», cancellato. [2] Ed. Casanova, 1994, pp. xi, xiii (riprod. fotogr. p. xii). [3] Corretto da «Soggiette». [4] Nel margine sin. [5] Segue «I», cancellata. [6] «c» corretto da «ss». [7] Segue «Castello», cancellata. [8] Corretto da un evidentemente improponibile “1701”. [9] Il nome è quasi illeggibile, ma la lettura si può confermare grazie al confronto con l’elenco delle prime Dimesse al foglio 534’/a1.

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